Ieri sera in una splendida cornice, quella dell’Arsenale di Venezia, si sono tenute le premiazioni della regata Nastro Rosa della Marina Militare Italiana e la presentazione della candidatura all’Unesco della cucina italiana. Due fasi di uno splendido evento che ha visto la partecipazione di ben 3 ministri (Francesco Lollobrigida, Carlo Nordio, Luca Ciriani), molti parlamentari tra cui Luca De Carlo e Raffaele Speranzon , amministratori locali e ultimo, ma non certo per importanza, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Enrico Credentino.

L’amministratore delegato di Difesa e servizi spa, Luca Andreoli, ha spiegato l’importanza culturale della velata Nastro Rosa, giunta al suo terzo anno consecutivo. Ci ha raccontato che tutto partì dalla volontà di dare importanza ai fari italiani, per poi proseguire alle dimore storiche e fortezze. Il che mi ha fatto subito pensare che Chioggia potrebbe essere un ottimo punto di arrivo per il prossimo anno: non sarebbe un ottimo modo per riaffermare l’accordo di valorizzazione del Forte San Felice?


La cucina italiana è stata candidata a patrimonio dell’umanità su proposta dei ministri dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano. La cucina italiana viene definita, nel dossier di candidatura alla lista Unesco dei patrimoni culturali immateriali, come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che la identificano e la connotano.

Un sistema di valori che la rende unica.

Presente nel gruppo di cuochi che ha deliziato tutti gli ospiti la chioggiotta Elisabetta Boscolo.